12 May 2014

Ministers of the Renzi Cabinet


Saluto di ordine del groppo. 

Il nuovo ha impulso. 

Città ed regione è poco ma buono.


On 21 February Ianniciello Luigi gave an interesting account of the ministers of Italy's Renzi new government cabinet. 


Matteo Renzi, the youngest prime minister of the country, leads a coalition government, with women having been appointed to half of the 16 ministerial posts marking another milestone.







Ecco i ministri del governo Renzi


La squadra è formata. Dopo quasi tre lunghissime ore di faccia a faccia con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Matteo Renzi presenta il nuovo governo.
Pur perdendo la vicepresidenza del Consiglio, Angelino Alfano la spunta sugli Interni e resta ben ancora allo allo scranno del Viminale. Saltano invece i due ministri vicini a Re Giorgio, Saccomanni e Cancellieri. Alla Giustizia arriva il piddì Andrea Orlando, mentre l’Economia tocca al vicesegretario dell’Ocse Pier Carlo Padoan. Il premier incaricato non avrà dunque alcun vice, ma potrà avvalersi del plenipotenziario Graziano Delrio che entra a Palazzo Chigi come segretario.
Il governo di Renzi sarà composto da sedici ministri. La squadra, che è arrivata al Colle con pochissimo anticipo rispetto all’incontro del premier incaricato con il capo dello Stato, è composta per metà da donne. Alla Difesa arriva l’ex diesse Roberta Pinotti, già sottosgretario con Mario Mauro durante il governo Letta. L’Istruzione va, invece, al segretario di Scelta civica Stefania Giannini. Allo Sviluppo economico approda l’ex presidente dei giovani di Confindustria Federica Guidi. Il premier incaricato ha tenere vicini a sé due dicasteri importanti: alla fedelissima Maria Elena Boschi toccano così le Riforme, mentre Federica Mogherini (ex diesse e oggi responsabile agli Affari internazionali nella segreteria piddì) scalza Emma Bonino dalla Farnesina. Beatrice Lorenzin (Ncd) viene confermata alla Sanità. Dalla squadra piddina arriva anche l’ex pupilla di Veltroni, Marianna Madia, che si accaparra il ministero alla Semplificazione. Gli Affari regionali, infine, saranno “gestiti” da Maria Carmela Lanzetta.
Dario Franceschini trasloca dal ministero per i Rapporti col parlamento ai Beni culturali. Al piddì anche il ministero alle Politiche agricole dove arriva Maurizio Martina. Renzi riconferma, invece, Maurizio Lupi che guida le Infrastrutture. A Giuliano Poletti di Legacoop toccherà il dicastero del Lavoro. Gianluca Galletti, già sottosegretario all’Istruzione con Maria Chiara Carrozza, passa all’Aambiente.
Adesso a Renzi, che domattina giurerà al Quirinale non resta che vedere se ha i numeri per governare. La fiducia alle Camere è un passaggio tutt’altro che scontato. Di oggi sono i malumori dei popolari di Mario Mauro che, rompendo coi centristi di Scelta civica, hanno fatto sapere che non appoggeranno il nuovo governo. Di oggi anche il presagio di Silvio Berlusconi che smaschera i franchi tiratori piddì, senatori e deputati vicini a Pier Luigi Bersani e a Massimo D’Alema che faticheranno ad accordare la fiducia al neo premier. Insomma, la strada del nuovo governo è tutta in salita.

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